Fiorella Iacono è nata a Modena dove vive. Si è laureata in Filosofia presso l’Università di Bologna. Ha partecipato dal 2011 a Fotografia Europea a Reggio Emilia (Casette Elemosinarie, Archivio di Stato e negli ultimi anni presso la Libreria del Portone). Ha esposto in gallerie a Genova, Roma, Bologna, Verona, Parma, Lugano. Ha pubblicato libri/librid’arte/fanzine fotografiche. Il docu-film “Nella foresta delle Immagini” è stato selezionato al Boddinale Film Festival di Berlino nel 2015. Ha seguito un workshop con Luca Panaro pubblicando il libro d’artista “Leccare un sogno” (Studio Chippendale Milano). Ha esposto alla Fondazione Artphilein di Lugano e ha pubblicato il libro “Lo stato delle cose” (ed. Focus Artphilein) che contiene le foto del lavoro omonimo esposto fino a giugno a Lugano. Al centro della sua fotografia c’è l’idea di una ricerca delle connessioni metaforiche ed esistenziali che l’immagine può evocare in una sorta di atto meditativo.
Lo Stato delle Cose. Lo stato delle cose significa, in questo mio ultimo lavoro, lo stato delle cose della Natura e della mia ricerca fotografica. Se fino ad ora le mie immagini presentavano spesso luoghi incontaminati e ancestrali ora ho voluto documentare i punti di rottura sui quali siamo inevitabilmente costretti a ragionare. Ecco dunque il significato degli schermi artificiali sui quali la Natura è solamente dipinta e gli scenari dove gli esseri viventi divengono macchie nel paesaggio, spettatori assorti. La visione dell’ambiente è sfocata al di là di vetri appannati, il ghiaccio coperto da un velo bianco artificiale, Narciso, nella mia poetica fotografica, a forza di guardarsi sprofonda nella terra, ne viene quasi assorbito in una sorta di invocazione/preghiera, chiede perdono per il peccato di “Hybris”. La fotografia diviene un mezzo per pensare allo stato delle cose attraverso la decodificazione di valori ed aspetti simbolici a cui le immagini alludono.