Giovanna Magri occupa una posizione di rilievo nel mondo della fotografia nazionale e internazionale. Per vent’anni docente e coordinatrice del dipartimento di fotografia della Libera Accademia di Belle Arti di Brescia. Ha tenuto conferenze, fra le quali, allo IED- Istituto Europeo di design a Torino, allo IIF Istituto Italiano di Fotografia di Milano, al Consolato Svizzera di Milano. Ha collaborato con il MART- Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, sviluppa e realizza importanti progetti per la Casa Circondariale di Montorio a Verona. Studia e realizza workshop attraverso un unico metodo di approccio al mondo dell’immagine. Collabora con la rivista d’arte “La Tenda Rossa” edizione Campanotto distribuita da Feltrinelli. Come autrice e ricercatrice: studia la storia dell’arte e il linguaggio dei grandi maestri. Il suo lavoro è sempre stato orientato alla ricerca sociale e antropologica prima ancora di rivelarsi attraverso l’immagine del ritratto fotografico. Con grande sensibilità entra in contatto con l’umanità, facendone parte e cercando di coglierne gli aspetti più intrinseci. Le sue opere sono state esposte negli Stati Uniti, in Argentina e in Europa, in gallerie private e istituzioni pubbliche, fiere e festival. Ha riscosso successo nel mondo della critica e le sue opere fanno parte di importanti collezioni nazionali e internazionali.
Il progetto “Nature Need” è orientato verso un tema di grande importanza per tutte le generazioni del mondo, ovvero l’urgenza di trovare o riscoprire nuovi equilibri socio-ambientali per proteggere e salvare la Terra. Attraverso un’accurata selezione ho scelto i giovani come protagonisti dei ritratti fotografici per sottolineare il valore delle nuove generazioni che con maturità agiscono nei confronti delle istituzioni, del mondo politico e, con uno stile di vita semplice-ecologico, rivolgono lo sguardo al domani con attenzione alla salvaguardia dell’ambiente. Il fulcro del mio progetto attraverso immagini metaforiche, scattate con un lento banco ottico, richiama il valore dei quattro elementi: Terra, Acqua, Fuoco e Aria. Vediamo corpi nudi spogliarsi dalle contaminazioni dei ritmi della vita quotidiana che con grande sensibilità entrano in contatto e in ascolto con la natura. Il percorso dei ritratti inizia con una figura allegorica, di antica età, che rappresenta la Madre Terra. Le risorse naturali non sono infinite, l’umanità è quindi costretta a confrontarsi con urgenza a elaborare un’etica della Terra che sia in grado di restituire alla Grande Madre la vitalità che le è stata tolta dalle nostre azioni. Con il mio lavoro spero di raggiungere il cuore degli spettatori e stimolare le coscienze come ha scritto la curatrice della mostra Gigliola Foschi: “Dobbiamo ritrovare un legame con la Terra e i suoi elementi, tornare ad avvertire il loro mistero, la loro bellezza, la loro voce forte e sommessa. Solo se la Natura viene da noi percepita come una necessità per la nostra stessa vita potremo infatti sentirci ri-generati dalla sua vicinanza, dalla sua capacità di nutrirci interiormente”.