Natalia Saurin. Nasce a Buenos Aires nel 1976. Vive e lavora a Milano. Utilizza fotografia, video e installazioni per comporre e creare immagini e storie che, se da una parte si muovono in contesti che richiamano la quotidianità e muovono energie umane, dall’altra trovano linfa vitale in una contrapposizione anche ironica di modelli e di ruoli prestabiliti.
Si è laureata nel 2003 in Architettura e parallelamente frequenta l’Università dell’Immagine fondata dal fotografo Fabrizio Ferri. Nel 2000 riceve una borsa di studio per un workshop alla TPW con Amy Arbus . Ha esposto in diverse mostre tra le quali THE KITCHEN Galleria Esther Montoriol, Barcellona (Spagna) MIRRORING Galleria F6, Künstlerdorf Schöppingen ( Germania), QUOTIDIANA09 Palazzo Trevisan, Padova, LET’S PLAY, Palazzo Pretorio, Cittadella. Nel 2009 riceve il I premio al Renaissence Art Prize a Londra nella sezione videoarte ed è stata artist in residence presso realtà fra le quali la Foundation Kuenstlerdorf Schoeppingen (Germania) e The Camargo Art Foundation, Cassis (Francia).
Dolorose. Una via crucis della quotidianità, del nutrire e dello scorrere della vita. Propongo un progetto fotografico basato su un binomio del tabù legato all’immagine della vecchiaia (inteso come accettazione del ciclo della vita) e alla violazione dell’intimità domestica. In questa serie fotografica basata sulla iconografia della Madonna Dolorosa, ho ritratto alcune signore anziane all’interno della propria casa; la tovaglia della festa diventa sfondo annullando lo spazio intimo e i coltelli di uso comune si convertono in ornamento simbolico. Il ritorno alla debolezza come una ricchezza piuttosto che una perdita. Una stretta connessione tra casa e chiesa, casa come luogo dell’essere e luogo dove si giocano le dinamiche più profonde.
Ha partecipato all’edizione 2016