Nata a Napoli, è architetto e fotografa. Allieva di Aldo Loris Rossi, nel 1994, fonda Southcorner, con Antonio M. Cuono. I suoi lavori di architettura sono stati pubblicati su riviste e cataloghi nazionali e internazionali, tra cui: Angelica trilogia di Bruno Zevi, L’ESPRESSO n. 28, 16 luglio 1998; Joachim Fischer, 1000 x European Architecture, Berlin, 2007; Casey C.M. Mathewson, Residential Designs for the 21st Century, New York, 2007; Dirk Meyhöfer, CONCRETE creations, Berlin, 2008; L’architettura, cronache e storia (fondata da Bruno Zevi), n. 515-1998, n.574-2003, n.588-2004. Hanno scritto sul suo lavoro di architetto: Paolo Taviani, Gillo Dorfles, Bruno Zevi, Cesare De Sessa, Predrag Matvejevic.
Dal 2017 si dedica esclusivamente alla fotografia. Nel 2023 pubblica la sua prima monografia: We always return.
Ha partecipato a mostre personali e collettive a Milano, Siracusa, South Corea, Venezia, Roma, Napoli. Hanno scritto della sua Fotografia: Vasco Ascolini, Sandro Parmiggiani, Antonino Cusumano, Carmine Mangone.
Una fotografia non dice solo ciò che è stato, ma anche quel che ancora dovrà essere, non è solo una profezia alla rovescia, come Cassandra, ma con gli occhi fissi al passato, bensì ha in sé i tratti del proprio stesso mutamento, come i segni di una mano allo sguardo inquietante di una zingara. La dimostrazione di quel che è effettivamente stato diventa premonizione, la realtà incontrovertibile un’emulsione del tempo, una magia che oltrepassa il dato storico, la realtà, e preannuncia quello che poi sarebbe stato, o ancora dovrà essere, non solo la risurrezione di quel che è scomparso, bensì la trama impercettibile di un destino. L’”È stato” del ritratto si prepara a quel che poi avrebbe dovuto essere, lineamenti ed espressioni rivelano differenze misteriose, preannunciano sogni ed ambizioni, fughe ossessioni e malinconie, l’anima si dischiude e apre al desiderio, preannuncia la vita futura, sospetta della sua stessa morte.