Matteo Capone nasce a Roma nel 1997. Nel 2017 inizia i suoi studi in Fotografia presso l’Istituto Europeo di Design (IED) di Roma, dove si laurea a pieni voti nel 2020. È un fotografo contemporaneo interessato alla ricerca e alla documentazione visiva di temi di attualità e utilizza la fotografia paesaggistica, documentaria e astratta come personale espressione artistica e linguaggio visivo. Attualmente sta progettando la sua prima mostra a Roma al “Forum Austriaco di Cultura” grazie alla vittoria di un concorso internazionale sul cambiamento climatico. Tramite essa avrà l’occasione di mostrare il suo ultimo progetto “SIN”, uno studio approfondito del territorio italiano che riguarda i cosiddetti “Siti di Interesse Nazionale”.
“SIN” è una ricerca visiva sul territorio industriale italiano che si concentra su temi attuali come l’inquinamento e la salvaguardia dell’ambiente. In Italia sono 12.482 le aree potenzialmente contaminate, di cui 38 considerate altamente inquinate. Infatti, il “Decreto Ronchi” del 1997 è stato istituito per distinguerle e dichiararle “Siti di Interesse Nazionale” (da qui l’acronimo SIN) a causa della loro precarietà.
Il progetto riguarda ora tre SIN localizzati nel centro Italia: i comuni di Bussi sul Tirino e Piano d’Orta in Abruzzo; Orbetello in Toscana; Terni e la frazione di Papigno in Umbria. Essi sono situati in prossimità di aree naturalistiche e/o turistiche come il Parco Naturale del Gran Sasso, il Monte Argentario e le Cascate delle Marmore.
Inoltre questi siti presentano un inquinamento molto simile tra loro, infatti possiedono tutti ex stabilimenti dell’azienda mineraria e chimica Montecatini (1888-1966), poli chimici attivi o abbandonati, amianto nello stato polverulento che non consente la bonifica ed enormi discariche di rifiuti che sorgono nelle valli o stazionano sotto le case dei cittadini.