Dominique White è la vincitrice della nona edizione del Max Mara Art Prize for Women, annunciata durante una cerimonia tenutasi presso Whitechapel Gallery a marzo 2023. White faceva parte di una rosa di cinque finaliste che includeva anche Rebecca Bellantoni, Bhajan Hunjan, Onyeka Igwe e Zinzi Minott, scelta da una giuria di esperte composta dalla gallerista Rozsa Farkas, dall’artista Claudette Johnson, dalla scrittrice Derica Shields e dalla collezionista Maria Sukkar, e presieduta dalla curatrice ospite del Premio, Bina von Stauffenberg, in collaborazione con Gilane Tawadros, direttrice di Whitechapel Gallery.
Dominique White (nata nel 1993 nel Regno Unito), vincitrice della nona edizione del Max Mara Art Prize for Women (2022-2024), ha iniziato la sua residenza di sei mesi in Italia, organizzata appositamente per l’artista dalla Collezione Maramotti. Il premio, iniziativa a cui collaborano da lungo tempo Max Mara, Whitechapel Gallery e Collezione Maramotti, è concepito per sostenere e ispirare artiste che si identificano come donne che si trovano in una fase cruciale della loro carriera, ma non hanno ancora presentato una importante mostra antologica. White è interessata a creare nuovi mondi per la “Blackness” ed è affascinata dalla potenza metaforica e dal potere rigenerante del mare. La sua pratica intreccia le teorie della Black Subjectivity, dell’afro-pessimismo e dell’idrarchia, esprimendo lavori fantasmatici, a prima vista fragili eppure densamente fisici, che spesso fanno uso di reperti nautici e materiali come l’argilla e il ferro non trattato. Le sculture, o “fari”, di White evocano mondi marini immaginari che profetizzano l’emergere di “un futuro [Nero] che, pur non essendosi ancora materializzato, deve arrivare”. La residenza di White è stata organizzata su misura per sostenere, ispirare e sviluppare la proposta con cui ha vinto il premio, e vedrà l’artista passare sei mesi in alcuni luoghi italiani selezionati – Agnone, Palermo, Genova, Milano e Todi – come parte del processo di realizzazione di un nuovo gruppo di lavori intitolato Deadweight. La proposta prende come punto di partenza la misura del “tonnellaggio di portata lorda” (“deadweight tonnage”), espressione tecnica usata nell’industria marittima per calcolare quante unità di peso una nave può imbarcare prima di affondare [ndr. In inglese deadweight significa anche “peso morto”]. Nel corso della residenza, White esplorerà e interrogherà il significato e l’utilizzo della “portata lorda”, il suo ruolo nel passato nel commercio degli schiavi e le sue forme contemporanee nel Mediterraneo.
Giunto alla nona edizione, il Max Mara Art Prize for Women, è un premio biennale istituito nel 2005, con l’ulteriore partecipazione di Collezione Maramotti a partire dal 2007. È l’unico premio per le arti visive dedicato ad artiste emergenti del Regno Unito, con la finalità di promuoverle e valorizzarle in una fase cruciale del loro percorso attraverso una maggiore visibilità e le risorse necessarie a sviluppare un nuovo e ambizioso progetto mediante un sostegno creativo e professionale essenziale in termini di tempo e spazio.