Le mie fotografie per superare i confini. Intervista a Daniele Aguzzoli di Carlo Di Carluccio
Il 5 e il 6 ottobre il fotografo emiliano terrà un laboratorio al Campania Libri Festival della Lettura e dell’Ascolto a Palazzo Reale dal titolo Lab Mediterraneo Next. Lo abbiamo intervistato.
Se dovessimo individuare la peculiarità principale della seconda edizione del Campania Libri Festival, che si svilupperà dal 5 all’8 ottobre nella cornice del Palazzo Reale di Napoli, indicheremo senza dubbio la fusione di più generi artistici: non solo letteratura e poesia, ma anche teatro, cinema, fotografia. L’obiettivo di questo intreccio magico lo ha chiarito il direttore del Festival, Ruggero Cappuccio durante la presentazione: “Vogliamo combattere l’analfabetismo sentimentale che riguarda tutti ma soprattutto i giovani. I sentimenti vanno curati, con l’aiuto anche dei libri, del cinema, e delle altre forme d’arte, altrimenti non potremo mai sperare di raggiungere valori di civiltà come la tolleranza, o l’etica e la giustizia”. A Daniele Aguzzoli, fotografo che ama “le immagini essenziali per guardarsi dentro” e che nell’ambito del Festival svilupperà un laboratorio di fotografia gratuito intitolato Lab Mediterraneo NEXT, chiediamo:
Daniele Aguzzoli, che ruolo può avere la fotografia in un Festival che ha l’obiettivo di educare ai sentimenti i giovani, utilizzando varie forme d’arte?
Per me è stata una sorpresa molto piacevole leggere che il Festival vuole dare un contributo per combattere l’analfabetismo sentimentale perché è un tema che mi interessa molto e penso che la fotografia possa dare un contributo importante. La fotografia è un linguaggio che trasmette emozioni, sentimenti, che racconta storie proprio come la letteratura, il cinema, la poesia. Il fotografo deve essere bravo a rielaborare le immagini che vede, per trasmettere agli altri qualcosa che, da soli, non riuscirebbero a vedere.
Come è nata in lei la passione per la fotografia?
L’amore per la fotografia non è stata una folgorazione, ma un percorso lento e graduale nato nei miei viaggi. Ho sempre amato viaggiare, per me significa conoscere, abitare i luoghi che visito. Dopo il liceo sono andato in Albania per il servizio civile e ho portato con me una piccola macchina fotografica. Mi serviva uno strumento per raccontare quello che vedevo, che vivevo. Poi ho iniziato a scrivere, cioè ho unito delle parole alle immagini, non credevo di essere capace ma è diventata la caratteristica di tutti i miei lavori.
Ci descriva brevemente il suo percorso professionale, con le tappe più significative ed i prossimi appuntamenti importanti.
Dopo gli studi ho iniziato a fare l’assistente di fotografi di moda a Milano, poi a Monaco di Baviera e in mezzo mondo. Mi sono occupato anche di temi legati all’ecologia, al cambiamento climatico che riguardano tutti da vicino. Ho ancora nel cuore e nel cervello le immagini che ho scattato a marzo dell’anno scorso, a un mese dall’invasione russa, al confine fra la Polonia e l’Ucraina, ma fra le esperienze che ricordo con maggiore intensità c’è senz’altro un reportage in Albania nel 2019 dove ho fotografato famiglie cristiane che erano costrette a fuggire dal regime comunista nel nord del Paese. Sempre in Albania ho realizzato un progetto a cui tengo e che è stato pubblicato per Elle Italia. É un reportage, un diario di viaggio in moto e in van, che ho fatto sul fiume Vjosa che è l’unico fiume in Europa a non essere stato interrotto e contaminato da una centrale idroelettrica.
È stato al confine fra Polonia e Ucraina?
Si. Sono partito per capire, per capire perché ancora oggi uno Stato invade un altro e fa scoppiare una guerra per motivi geopolitici, come un secolo fa. Per me, avendo viaggiato in tutto il mondo, i confini non esistono, sono una costruzione artificiale che non può causare morte e disperazione. La disperazione l’ho vista tante volte, ho scattato molte foto in condizioni di pericolo, ma mi è rimasta impressa quella che ho visto negli occhi di una ragazza ucraina di 21 anni che solo un mese prima andava all’Università e poi aveva perso tutto. Il tema del confine è un tema che voglio approfondire perché per me non è solo confine geografico ma anche mentale, sociale, culturale.
Il laboratorio che terrà al Campania Libri si intitola invece Lab Mediterraneo NEXT. Il Mare Nostrum è il focus del nostro magazine. Quanto ha influito invece nel suo lavoro il rapporto con il Mediterraneo?
Non sono nato sul mare, sono di Reggio Emilia, ma il Mediterraneo me lo porto dentro come tutti gli italiani, o gli albanesi, o gli spagnoli. Il focus del laboratorio saranno i ritratti ambientati cioè ritratti di persone calate nell’ambiente in cui vivono, nei luoghi che abitano. E questi luoghi saranno ovviamente tutti legati al Mediterraneo, mentre i ritratti saranno i nostri, che saremo i protagonisti del cambiamento, del futuro del Mediterraneo che verrà.
Daniele Aguzzoli nasce a Reggio Emilia. Nel 2011 dopo il servizio civile in Albania, decide di dedicarsi a tempo pieno alla fotografia. Da subito assistente fotografo digital e luci dei set della moda, migra verso una sua ricerca personale incentrata sulla relazione esistente tra uomo e natura alla ricerca di spazi di coabitazione possibili. Viaggia per l’Europa e per il sud America. Nel 2015 si Laurea in Scienze dell’Educazione e partecipa all’edizione di Fotografia Europea. Imparare le tecniche di stampa analogica e digitale.
Nel 2017 apre un proprio spazio espositivo in centro a Reggio Emilia, chiamato MBN ART Gallery, nel quale trova posto, oltre ad una galleria fotografica, un laboratorio di stampa Fine Art (analogica e digitale).
Cura e organizza diverse esposizioni con, tra gli altri, Vasco Ascolini, Cesare Di Liborio, Luigi Menozzi, Cinzia Battagliola, Achille Ascani, Fiorella Iacono, Vincenzo Caniparoli.
Stringe una collaborazione con lo studio Archetti LSA di Reggio Emilia che gli commissiona una serie di fotografie documentali di opere architettoniche e ingegneristiche da loro realizzate sul territorio e il racconto dello sviluppo architettonico e morfologico di Reggio Sud a seguito dell’intervento umano. Progetto ancora in corso. Nel 2019 espone ancora per Fotografia Europea. Nel 2021 si trasferisce a Monaco di Baviera dove ricopre il ruolo di Senior Photographer in una multinazionale di Luxury Fashion. Ma dopo due anni decide di rientrare in Italia per dedicarsi alla sua ricerca personale sulla relazione tra uomo e natura. Da qui il viaggio nel sud della Spagna a Luglio 2023 e il continuo del suo progetto sull’Albania sempre nel mese di Luglio 2023. La caratteristica di Daniele è quella di unire alle sue immagini di viaggio due elementi cardine del suo metodo lavorativo, la sua moto che lo accompagna ovunque e i diari che scrive durante i viaggi. L’unione di questi elementi fa si che il format sia completo dal punto di vista della narrazione proprio perché racchiude diversi aspetti e racconti del viaggio vissuto letteralmente “on the road”.