Gianni Tagliaferri “Danza e pilates, le mie passioni mediterranee” di Carlo Di Carluccio

Nell’Antica Grecia, cuore del Mediterraneo, la Ginnastica era fondamentale quanto la Filosofia e la Logica. Il modello educativo della “Paideia” mirava alla piena armonia fra spirito e corpo nei giovani ateniesi, con l’obiettivo di formare “buoni cittadini” che dovevano avere alti valori morali, valori che trovavano la loro massima espressione negli eroi olimpici.

Oggi, in Italia, “festeggiamo” come una grande rivoluzione e dopo decenni di attesa la presenza alla Scuola Primaria del maestro di Ginnastica e Sport, riconoscendo così l’importanza del movimento nello sviluppo armonico della persona, a cominciare dai più piccoli.

I valori culturali, anche millenari come quelli dettati da Platone e Aristotele sull’importanza della Ginnastica, vengono tramandati non solo dalle istituzioni, ma anche da persone motivate da passione ed energia coinvolgente, risultando più convincenti di mille trattati teorici.

Anche io che non ero mai entrato in una palestra in vita mia, quando mi hanno detto che avrei dovuto seguire un corso di pilates ho conosciuto una di queste persone speciali. È Gianni Tagliaferri, 36 anni, napoletano, una prima laurea magistrale in Biologia (con specializzazione in Nutrizione), una seconda in Scienze Motorie, una terza in arrivo in Scienze Infermieristiche. È maestro di Danza classica in varie scuole della Campania, istruttore di Pilates in diverse palestre del napoletano. É inoltre volontario della Croce Rossa. “Come faccio a fare tutte queste cose? Bella domanda, me lo chiedo anch’io. La risposta potrebbe essere l’amore per ciò che faccio”.

Danza e pilates, impegno e passione. Una scelta?  

Ho iniziato a fare danza a 4 anni, per caso. Non c’era più posto al calcetto e la mia famiglia mi ha iscritto ad un corso di danza classica. Da allora non ho più smesso. A 18 anni per la prima volta ho partecipato ad un concorso nazionale e ho perso. Nella mia scuola ero il più bravo, il più atletico, lì invece avevo di fronte a me ragazzi tecnicamente superiori. È stato come ricevere un pugno in faccia. É stato quello il momento preciso in cui ho capito che la danza per me è passione, è vita: ero sul palco, le luci si sono accese e il mio battito cardiaco è aumentato. Ho provato le stesse sensazioni dell’innamoramento. Dopo mi sono impegnato tanto e non mi sono più fermato. Oggi sono maestro di repertorio classico e di passo a due.

Cos’è per lei questa disciplina?

Sono biologo e dico sempre che la danza è la quinta base azotata del mio DNA. Mi spiego. Tutti abbiamo 4 basi azotate nel nostro DNA (adenina, timina, citosina e guanina) che si combinano fra loro e definiscono quello che siamo. Io ne ho una in più ed è la danza, senza la quale non sarei io, non potrei vivere. In Italia non è semplice vivere d’arte, e per questo ad un certo punto ho provato l’impulso di mollare. Per caso l’ascolto di una melodia classica mi ha riportato all’amore e alle emozioni per la danza: adrenalina pura. Ed eccomi maestro di danza e poi di pilates. Billy Elliot nel film omonimo dice che la danza è elettricità allo stato puro. É una scossa per me alla quale non so rinunciare. Tanto quanto al pilates.

Pilates, perché così rilevante?       

Il mio approccio con il pilates non è stato positivo. Non mi piaceva, lo trovavo noioso. Dopo una brutta caduta il malleolo sinistro era gravemente compromesso. Il fisioterapista, un mio caro amico, mi disse che avrei dovuto fare pilates per stare bene. Ci andai con la convinzione che avrei abbandonato dopo la prima lezione. Invece dopo qualche mese stavo meglio. Stavo bene anche danzando: mi sentivo più elastico, respiravo meglio.  Equilibrio corpo-mente e respirazione corretta sono i segreti del pilates che fanno bene a tutti, a tutte le età, non solo agli atleti. Mi ci sono appassionato e ho continuato a studiarlo fino a diventare istruttore. Oggi una delle più grandi soddisfazioni professionali è quando dopo una lezione persone non più giovanissime mi dicono: “lo sa maestro? Adesso salgo su per le scale ottimamente”.

Per i ragazzi, soprattutto in Campania, è difficile avvicinarsi allo Sport.

Vero. Nella nostra Regione c’è un’altissima percentuale di giovani obesi che non praticano e non hanno mai praticato sport. I mass media, i social, l’americanizzazione della società che fa preferire cibi spazzatura alla nostra sana alimentazione mediterranea, sono alcune delle cause. Molti adolescenti poi, si avvicinano alla danza perché abbagliati da programmi televisivi senza però essere motivati da una vera passione. È così che alla prima difficoltà abbandonano. Nello sport, nella danza, come nella vita in generale, ci vuole caparbietà, volontà, impegno per realizzare i propri sogni.

E qual è il suo sogno?

Da ragazzo sognavo di far parte di un corpo di ballo di un grande Ente Lirico, come il San Carlo. Oggi sogno di continuare a praticare ed istruire nella danza e nel pilates con la stessa passione e lo stesso amore. Aiutare gli altri a stare meglio dà grandi soddisfazioni.