Lina Pallotta: volevo vedermi negli occhi. 6 maggio – 15 ottobre 2023. Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato – Italia
Volevo vedermi negli occhi è la prima mostra personale in un’istituzione pubblica italiana della fotografa Lina Pallotta (n.1955, vive a Roma). Dagli anni ’80, Pallotta ha lavorato a progetti fotografici con un’accentuata attenzione politica ed etica, riconoscendo al medium un forte compito sociale.
Il Centro Pecci presenta una selezione delle fotografie del progetto Porpora, scattate a Porpora Marcasciano, attivista trans. Le due si incontrano dallo stesso lato delle barricate in una Napoli calda durante i fantasmagorici anni -‘70 e stringono un profondo legame. Nel 1990 Pallotta inizia a fotografare Porpora: sono momenti di scene quotidiane che attraversano il personale, i contesti politici e di movimento, le geografie disparate dei loro incontri (l’East Village, Roma, Bologna, la campagna napoletana) con uno sguardo vicino e un’attenzione affettiva: ne emerge un tocco corporeo e immediato.
Volevo vedermi negli occhi raccoglie un ritratto prolungato e non-finito dell’attivista trans: un’amica, una compagna e una persona. Immagini sfocate, scene contrastate in bianco/nero, momenti rapidi ed effimeri restituiscono il racconto e gli intrecci di tempi, luoghi e corpi.
A cura di Michele Bertolino e Elena Magini, la mostra è accompagnata dalla pubblicazione Porpora, edita da Nero, che raccoglie una selezione delle foto di Lina, un archivio visivo con un possibile percorso nella storia del movimento omosessuale e trans a partire dagli anni ‘70 e alcuni saggi sul lavoro fotografico di Lina Pallotta. Il volume è vincitore del bando Italian Council 10.
Lina Pallotta. Fotografa documentaria nata a San Salvatore Telesino (BN), si trasferisce a New York alla fine degli anni ottanta, dove si diploma in “Fotogiornalismo e Documentario fotografico” all’International Center of Photography. Spinta da una forte motivazione a fare la differenza, è attratta dalla cultura underground, dalle sottoculture, dalle storie meno gridate, dalle donne del Messico, dalle persone che hanno storie di rivalsa da raccontare.Tra i lavori più conosciuti: Porpora e Valerie (2013); BASTA – to Work and Die on the Mexican Border (1999), sulla vita delle lavoratrici messicane nelle fabbriche di frontiera. Ha esposto in mostre personali e collettive in Europa e negli Stati Uniti, e pubblicato in riviste nazionali e internazionali.Dalla metà degli anni 2000 tiene regolarmente seminari e conferenze per l’International Center of Photography, l’Empire State College, di New York; Frontline Club, Londra; Spazio Labo’, Bologna; Limes, Cagliari; Minimum, Palermo; e “F.project – Scuola di Fotografia e Cinematografia”, Bari. Tiene il master annuale SHOOT! Narrazione e Ricerca ad Officine Fotografiche Roma ed è stata membro del comitato scientifico di Fotoleggendo, per cui ha curato le mostre di Morten Andersen, Birgitte Grignet, Jason Eskenazi, Katrien De Blauwer, Michael Ackerman e Igor Posner. È stata la direttrice artistica di Gazebook: Sicily Photobook Festival 2017.Nel 2014 vince il Premio Osvaldo Buzzi del “International Trophies of Photography” BN.Le sue opere sono conservate in collezioni private e musei, come Craf – Centro Ricerca Archiviazione Fotografia e la collezione di Donata Pizzi.