Luisa Menazzi Moretti (Udine, 1964) all’età di tredici anni lascia l’Italia per trasferirsi con parte della sua famiglia in Texas, dove frequenta le scuole e l’università. In quegli anni segue corsi di fotografia prediligendo lo sviluppo e la stampa in bianco e nero.
Ritorna a vivere in Europa, si laurea in Lingue e Letterature Straniere Moderne all’Università degli Studi di Udine, lavora a Londra per poi trasferirsi in Italia dove ha vissuto a Bologna, Roma, Venezia e Napoli. In anni recenti ha trasformato la sua passione per la fotografia conferendole progettualità e dedicandosi all’attività espositiva ed editoriale. […]
IO SONO
Ho incontrato persone arrivate nel nostro Paese alla ricerca di una vita migliore. Insieme a moltissime altre sbarcano e si confondono nell’indistinto afflusso di uomini e donne senza volto e senza storia. Non sappiamo nulla di loro. Da dove vengono, chi sono? Li vediamo da lontano. In televisione, su internet, paiono tutti uguali. E’ difficile riuscire a concepire il loro essere innanzitutto individui prima che migranti. Hanno alle spalle culture differenti che mai avrebbero voluto abbandonare, se non fossero stati costretti, rischiando la vita, a fuggire dalla guerra, dal terrorismo, dalle persecuzioni politiche e religiose, dalla fame. Afghanistan, Pakistan, Siria, Nepal, Libia, Gambia, Nigeria, Senegal, Egitto, Congo, Mali, Costa d’Avorio, Eritrea, Etiopia, questi sono i luoghi d’origine. Ho ascoltato i loro racconti, fitti di eventi e così interessanti da poter tutti singolarmente essere trama di un libro; ho pensato di affiancare ai loro ritratti venti volumi, uno per ogni storia, non ancora scritti, con le pagine bianche e la copertina come dedica fotografica alle singole storie.