Maurizio De Giovanni: “Il mio Premio Napoli? È tutto rivolto ai giovani e alla cultura del Mediterraneo” di Carlo Di Carluccio
Lo scrittore Maurizio De Giovanni è il nuovo presidente della Fondazione Premio Napoli, Premio Napoli che quest’anno festeggi la 69esima edizione. De Giovanni è stato nominato qualche settimana fa dal sindaco della città di Napoli, Gaetano Manfredi, per il forte legame che esiste fra la città e lo scrittore. I napoletani amano i suoi personaggi, dal malinconico commissario Ricciardi all’esplosiva Mina Settembre, ormai parte dell’immaginario collettivo anche grazie alle serie televisive tratte dai suoi romanzi. De Giovanni tuttavia ha accettato l’incarico solo dopo aver precisato i suoi obiettivi e gli strumenti per realizzarli. Che rappresentano una sfida audace e appassionante.
Chi conosce la mia storia sa che sono contrario a ogni tipo di onorificenza, non mi piacciono le “medaglie” e per la verità non amo molto nemmeno i premi letterari. Ho accettato l’invito del sindaco Manfredi non come “nomina” ma come incarico, un servizio per la mia città con un obiettivo preciso: fare di tutto per avvicinare i giovani alla lettura. Oggi a Napoli viviamo un’emergenza culturale: le nuove generazioni hanno perso completamente l’attitudine alla lettura. I giovani guardano le serie tv in streaming, vivono collegati al loro telefonino, ma non leggono. Hanno perso il contatto con la parola scritta. É un problema enorme non certo per le case editrici, ma per la crescita della società perché senza lettura non si esercita l’immaginazione e non nascono nuove idee. É un dramma se pensiamo che i giovani saranno la futura classe dirigente.
Come farà?
Il Premio Napoli, dal 1954, rappresenta una tradizione di cui la città deve andare fiera, deve essere orgogliosa. Ma come tutte le istituzioni, anche le più gloriose, la Fondazione Premio Napoli va rinnovata, quindi necessita cambiare strumenti e prospettive. Abbiamo molte idee, la prima è che per convincere i giovani a leggere bisogno usare il loro stesso linguaggio: i social, come tik-tok ad esempio. Immagino anche una Fondazione aperta alla città, infatti stiamo raccogliendo proposte in contatto con le associazioni di lettura per trovare nuovi modi: leggere insieme può risultare più divertente per molti ragazzi. Coinvolgeremo le scuole. Un’altra idea è quella di invitare gli studenti a scrivere brevi sceneggiature, partendo dai classici della letteratura, con cui realizzare dei cortometraggi. Ovviamente lavoriamo assiduamente alla raccolta di risorse finanziarie per sviluppare al meglio i nostri progetti. Stiamo operando una svolta significati cominciata con l’eliminazione del compenso per il mio incarico. Svolta che proseguirà con la cancellazione dei gettoni di presenza per i giurati e si svilupperà in città nei prossimi mesi rappresentando in alcuni teatri miei spettacoli il cui incasso sarà devoluto alla Fondazione Premio Napoli.
A Palazzo Reale in occasione della nomina, ha detto che il suo Premio Napoli guarderà al Mediterraneo.
Certo! Quest’anno il Premio Napoli privilegerà le opere che hanno tematiche legate al Mediterraneo che è suo luogo naturale. Napoli è una grande capitale del Mediterraneo. É un faro che illumina il Mediterraneo, un mare – ponte che unisce culture diverse. Già il nome “Mediterraneo”, che significa “mare fra le terre”, indica un’unione, una fusione e non una divisione. Il Mediterraneo è contro tutti i muri che dividono.
Napoli è in festa per il terzo scudetto.
È una nuova fonte di illuminazione per una città che è già luminosa. Questo scudetto non rialza una città in ginocchio come molti dicono. Questa vittoria, meritata, la rende ancora più splendente.
Maurizio de Giovanni è nato nel 1958 a Napoli, dove vive e lavora. Ha pubblicato quattro serie di genere giallo e noir: quella con protagonista il commissario Ricciardi (Einaudi), ambientata nei primi anni Trenta, che conta dodici romanzi; quella dei Bastardi di Pizzofalcone (Einaudi), ambientata nella Napoli contemporanea, finora composta da dodici romanzi, quella dedicata a Sara Morozzi (Rizzoli) e quella con protagonista Mina Settembre (Einaudi). Altre opere dell’autore sono “Il resto della settimana”, “I Guardiani”, “Tre passi per un delitto”, scritto con Giancarlo De Cataldo e Cristina Cassar Scalia, “Il concerto dei destini fragili”, e numerosi racconti. Con “Il metodo del Coccodrillo” nel 2012 ha vinto il Premio Scerbanenco. Nel settembre 2021 l’Università degli Studi di Napoli Federico II ha conferito a Maurizio De Giovanni la Laurea honoris causa in filologia moderna, nello stesso mese, gli è stato conferito il Nastro d’Argento speciale per la scrittura. Maurizio de Giovanni ha scritto anche per il teatro, adattando “Qualcuno volò sul nido del cuculo” di Kesey e “American Buffalo” di Mamet, e realizzando i testi originali di “Ingresso indipendente”, “Mettici la mano” e “Il silenzio grande”. Da quest’ultimo è stato tratto anche l’omonimo film diretto da Alessandro Gassmann con il quale de Giovanni ha vinto il Premio Furio Scarpelli per la miglior sceneggiatura al Bif&st Bari International Film Festival 2022. A febbraio 2022 è stato pubblicato il romanzo “L’equazione del cuore” edito da Mondadori, con il quale ha vinto il Premio Letterario Basilicata. Nel mese di maggio dello stesso anno è uscito “Un volo per Sara”, edito da Rizzoli e a dicembre 2022 il romanzo “Caminito. Un aprile del commissario Ricciardi”, edito da Einaudi, che sancisce il ritorno del Commissario Ricciardi. Nel mese di maggio 2023 è prevista l’uscita del nuovo capitolo della serie di Sara Morozzi dal titolo “Sorelle” edito da Rizzoli.