Maurizio De Giovanni rivoluziona il Premio Napoli.
Il Presidente della Fondazione: “Bisogna portare la lettura dove adesso non c’è, ne va del nostro futuro” di Carlo Di Carluccio.
Il Premio Napoli, il premio letterario più antico d’Italia che quest’anno avrà come tema il Mediterraneo, cambia tutto, a partire dal nome: si chiamerà “Campania legge – Fondazione Premio Napoli” e ci sono grandi novità anche nel numero delle sezioni e dei giurati per votare in modo semplice e veloce. L’obiettivo è quello di trasformare il Premio in una vera e propria Agenzia permanente per la diffusione della lettura.
RIVOLUZIONE NECESSARIA. Lo ha annunciato Maurizio de Giovanni nel corso della conferenza stampa di venerdì 26 maggio 2023 a Palazzo Reale, sede della Fondazione Premio napoli: “È una rivoluzione necessaria per uscire dalla nicchia, dalla inutile cultura d’élite. Nostro obiettivo è avvicinare i ragazzi ai libri, portare la lettura dove adesso non c’è, nelle piazze, nelle carceri. Perché prendendo dalla strada tre ragazzi su dieci per avvicinarli alla lettura, fra dieci anni a Napoli ho la Svizzera”.
STRUMENTI. Ha le idee chiare Maurizio De Giovanni, anche sugli strumenti da utilizzare per realizzare il suo progetto: “Non possiamo usare i fondi pubblici per pagare i libri a chi se li può comprare. Dobbiamo uscire dai salotti letterari e seguire un orizzonte più ampio. La cultura deve essere popolare, sarò il primo ad andare nei posti più popolari, nelle trasmissioni di massa perché dobbiamo diffondere la cultura con tutti i mezzi. E per raggiungere i giovani, useremo ogni forma artistica, attori, musicisti, fumettisti, youtuber. E masterclass tenute da i grandi scrittori che compongono il comitato tecnico –Diego De Silva, Maurizio Braucci, Igiaba Sciego – organizzeremo flash mob letterari, podcast, dibattiti con influencer. Io stesso – è un fiume in piena il neo-presidente – terrò degli spettacoli in vari teatri e l’incasso sarà devoluto a singole e specifiche attività del Premio, come ad esempio il restauro di alcuni monumenti di Napoli. Coinvolgeremo le scuole, gli studenti, ma prima di tutto lavoreremo con le associazioni che sul territorio si occupano di libri, tutti i giorni”.
STATI GENERALI DELLA LETTURA. Il primo appuntamento è il 16 giugno, con gli “Stati Generali della lettura” che si terrà nella sede della Fondazione Premio Napoli, a Palazzo Reale, con l’obiettivo “di costruire un osservatorio e un programma di eventi utile alla diffusione della parola scritta”. Per farlo – ha spiegato De Giovanni – “coinvolgeremo tanti personaggi popolari fra i ragazzi”.
SEZIONI E I VOTI. Cambiano le sezioni: nella narrativa saranno inclusi reportage letterari, graphic novel, opere young adult e, questa è una vera sorpresa, i testi delle canzoni “che spesso sono vere e proprie poesie”. Sarà ridotto il numero dei giurati lettori: le copie da analizzare, assegnate con un sorteggio garantito da un notaio, passano da 9000 a 400 per votazioni più semplici e veloci e “il risparmio sarà investito in promozione”. De Giovanni non nasconde le difficoltà: “A Napoli dobbiamo fare un lavoro continuo per renderlo stabile. Per me questo incarico ha il senso di donare un servizio alla mia città”.